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misurare lo stress

Misurare lo Stress

Misurare lo stress, il proprio personale livello di stress, è il primo passo per intervenire nello stress cronico. Infatti è solo sulla base di una attenta valutazione che si può realizzare una terapia antistress individualizzata.

Andando avanti nella lettura capirai:

  • come è possibile valutare lo stress,
  • cosa distingue la Valutazione dello Stress, secondo le Metodologie Funzionali Antistress del Prof. Rispoli dagli altri approcci.

lo Stress è misurabile?

La parola stress è sulla bocca di tutti, iper-inflazionata e utilizzata per spiegare una miriade di sintomi: la stanchezza, l’ansia, l’insonnia, la confusione, il nervosismo, l’irritabilità. Lo stress ha poi un ruolo anche nello sviluppo dei cosiddetti disturbi psicosomatici: problemi gastro-intestinali, mal di testa, dolori muscolari, dermatiti, etc.

Questi segnali possono essere sicuramente indice di un problema di stress, ma non ci dicono esattamente se siamo stressati.

Come facciamo allora a capire capire se siamo stressati? E quanto siamo stressati? A che livello, in quale misura?

Misurare lo Stress

Alcuni approcci valutano lo stress di una persona concentrandosi sugli eventi stressanti, altri sul modo in cui le persone reagiscono a questi eventi, focalizzandosi sulle loro reazioni emotive.

Gli eventi stressanti, sono quegli avvenimenti che nella vita ci appesantiscono e non riusciamo ad affrontare.

Dalla fine degli anni 60 sono state costruite, varie scale di valutazione per conoscere gli eventi di vita stressanti accaduti ad una persona nell’ultimo anno. Ad ognuno di questi eventi veniva dato un peso maggiore, in base alla gravità dell’evento. Le più famose sono la Scala degli Eventi Stressanti di Holmes e Rahe e la Scala di Paykel.

Questo modo di misurare lo stress, a mio avviso, non tiene conto del
– diverso modo in cui ognuno reagisce allo stress,
– valore personale che diamo ad un singolo evento.

Per alcuni traslocare è stimolante, per altri un vero disastro; l’impatto di un lutto in famiglia è diverso a seconda dell’idea che si ha della morte e della propria storia personale.

Quindi non è contando i lutti che abbiamo subito di recente, quante volte ci siamo arrabbiati col nostro collega, quante ore abbiamo passato nel traffico, il numero di richieste che ci fanno i nostri familiari, le pressioni che subiamo al lavoro, o la sua perdita, che potremmo capire se siamo stressati o meno.

Questi elementi possono certamente causare stress, ma non ci dicono se siamo stressati, perché ognuno reagisce agli eventi in modo differente.

Si può affrontare lo stress analizzando il modo in cui reagiamo alle situazioni:  c’è chi diventa rabbioso e aggressivo, chi tende a soffocare il nervosismo, ingoiando tutto dentro di sé. Chi rimugina sui suoi problemi, si isola, chi mette in atto comportamenti compensatori: fumare, abbuffarsi di cibo, esagerare con l’alcool, etc.

La misurazione dello stress, in questo caso, viene fatta registrando sintomi, comportamenti, malattie che sono conseguenze dello stress (ansia, somatizzazione, agitazione motoria, disturbi del sonno, depressione, etc). Numerosi test psicologici vanno in questa direzione, avendo al loro interno delle scale che misurano lo stress, secondo questa concezione. Tuttavia non misurano lo stress in sé.

La cura risiede nell’imparare strategie più efficaci per affrontare le situazioni. Strategie per gestire le nostre reazioni emotive, per modificare i nosti comportamenti ed impostare le relazioni con gli altri in modo diverso.

L’approccio del Neo-Funzionalismo non si concentra solo sulle presunte cause dello stress (gli eventi) o gli ipotetici effetti (le nostre reazioni). Mantiene il focus sul nocciolo della questione: la nostra condizione interna.

Osserva il modo di respirare, la rigidità del pensiero, il livello fisico (tono muscolare e fluidità dei movimenti), lo stato emotivo, la tendenza ad ammalarci, etc.

Guarda alla persona nella sua totalità, a 360°

Queste ed altre informazioni ci dicono quando l’intero organismo è in sovraccarico, ossia in stress cronico.

Gli studi fatti degli ultimi cinquanta anni confermano infatti che lo stress, in termini psico-fisiologici, è una condizione molto precisa e perciò misurabile.

M.F.A. - Metodologie Funzionali Antistress

Il modello  integrato della Psicologia Funzionale di Luciano Rispoli, permette di misurare lo stress grazie all’osservazione di precisi indicatori psicologici e fisiologici.

Durante la seduta vengono effettuate delle prove per valutare:

  • Stress percepito: in base ad un questionario la persona riferisce quanto si sente stressata.
  • Respirazione: il modo di respirare determina il nostro stato di benessere. Viene valutato perciò il tipo di respirazione (addominale, toracica, etc.), la frequenza respiratoria, l’ampiezza, ed altri valori.
  • Sistema simpatico-parasimpatico: il sistema neuro-vegetativo è strettamente collegato alla condizione di stress. Nello stress c’è una prevalenza del sistema simpatico (allarme, vigilanza, preoccupazioni, etc.), rispetto al parasimpatico (calma, rilassamento, etc.). Sarà valutata l’attività del sistema neuro-vegetativo, attraverso varie misurazioni e osservazioni.
  • Tensione Muscolare: si procede all’analisi del tono muscolare in tutti i distretti corporei. In genere chi è in stato di stress ha un ipertono muscolare.
  • Postura: analisi degli atteggiamenti, del modo di stare del corpo e della rigidità dei suoi movimenti.

Esito della valutazione è il proprio personale livello di stress, espresso da un punteggio tra 0 e 100.

E’ così possibile determinare sia

  • il livello di gravità/cronicità dello stress – punteggio totale,
  • la particolare situazione di stress individuale: per ognuna delle variabili che ho elencato prima, ci sarà un punteggio parziale.

BIBLIOGRAFIA

Di Nuovo S., L. Rispoli L., E. Genta E. (2000), Misurare lo stress, Franco Angeli, Milano.

Di Nuovo S., L. Rispoli L. (2011), L’anali Funzionale  dello stress, Franco Angeli, Milano.


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