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emozioni represse

Energetic Breathing

Esprimere le emozioni represse e bloccate, è possibile grazie all’Energetic Breathing ®, una tecnica che si serve della respirazione diaframmatica profonda, per restituire alla persona un senso di benessere generale.

I principali benefici di una seduta di Energetic Breathing sono:

– esplorare e liberare le emozioni represse che ti impediscono di esprimerti al meglio;

– ripristinare la respirazione diaframmatica, profonda e spontanea;

– integrare la consapevolezza corporea, con il livello emotivo e quello mentale.

La sessione ha una durata che può variare da un’ora a un’ora e mezza

L’operatore di Energetic Breathing accompagna e sostiene il cliente in questo percorso di presa di coscienza delle emozioni represse e dargli modo di esprimerle.

Emozioni Represse

Le emozioni represse creano uno squilibrio a livello fisico e psicologico.

E’ perciò importante rintracciare i blocchi emozionali e scioglierli

Il processo di liberazione emozionale che si attua in una sessione di Energetic Breathing è già stato studiato ed esplorato dagli approcci psicoterapeutici a mediazione corporea.
Wilhelm Reich (padre della psicoterapia corporea) aveva notato che i pazienti che hanno la tendenza a controllare i vissuti bloccano il respiro. Aiutandoli ad liberare il respiro, si manifestavano emozioni seguite da ricordi di situazioni dell’infanzia nelle quali l’espressione del sentimento era stata impedita.

Il fenomeno di formazione dei blocchi emozionali è stato ulteriormente confermato più recentemente:
– dagli studi psicofisiologici sull’associazione tra blocchi emozionali e blocchi posturali/muscolari;
– dalle osservazioni sullo sviluppo psico-emotivo del bambino (Infant Research e Psicologia del Sé).

Il processo che porta all’instaurarsi dei blocchi emozionali è il seguente:

Quando siamo bambini molto piccoli viviamo la mancata soddisfazione di un nostro bisogno come deprivazione, dispiacere o dolore.
Questo vissuto emotivo ha due funzioni:

1) farci reagire alla situazione : per es. il bambino che si arrabbia, riesce ad avere una maggiore quantità di forza fisica e motivazione;

2) comunicare il nostro dispiacere gli altri, in particolare ai nostri genitori: per es. il bambino che piange esprime il suo disagio affinché qualcuno si prenda cura di lui.

Il bambino usa le emozioni per esprimersi, sopravvivere, imparare

Il vissuto emotivo dà IMPORTANZA e COLORE alle sua esperienza.

Le nostre emozioni si esprimono con movimenti, gesti, mimica facciale, sguardo, voce, ossia attraverso i muscoli, non a caso il sistema muscolare è anche chiamato anche sistema di relazione.

Quando un’emozione è troppo dolorosa per un bambino, insostenibile, oppure i suoi genitori o altri adulti non gli permettono di esprimerla, egli dovrà

REPRIMERE L’EMOZIONE

Tale repressione avviene proprio a livello muscolare: inibendo i muscoli coinvolti nell’espressione di tale emozione ne svanisce il ricordo.

Più l’esperienza è remota, a livello di età, più sarà profonda la repressione. La capacità di gestire e elaborare le emozioni, a livello di pensiero e valutazione cognitiva, si acquisisce gradualmente con lo sviluppo della capacità simbolica.

Nello strato muscolare si creano in questo modo dei buchi percettivi che corrispondono a emozioni incapsulate, sedate. Qualche autore le chiama “cisti emozionali”, altri “vecchie tracce”. Il risultato è che una parte del corpo si sopisce per nascondere l’esperienza negativa che la ha generata.

Ciò può accadere a vari livelli: si può rimuovere totalmente l’esperienza negativa, non ricordandola proprio. Oppure il ricordo di un’esperienza negativa è mantenuto, ma è rimossa la componente emotiva, quella dolorosa, e quindi rimane un ricordo ovattato, grigio, vago.

In sintesi la sequenza è la seguente:
1 – bisogno non soddisfatto
2 – malessere / dispiacere
3 – reazione emotiva: dolore non tollerabile
4 – blocco emozionale / blocco muscolare

Tutti noi abbiamo una memoria corporea, una complessa e articolata memoria periferica, che ha una sua vita spesso indipendente e isolata dalla memoria centrale. Questa memoria è costituita dalle tracce degli eventi del passato in cui è mancata la soddisfazione di bisogni fondamentali. Ciò ha ostacolato il pieno sviluppo del Sé.

Maggiore è lo scollamento tra memoria periferica (corporea) e memoria centrale, maggiori saranno le conseguenze per la salute fisica (dis-regolazione fisiologica) e psicologica.

Reagiamo alle situazioni in modo automatico, reattivo, senza renderci conto che siamo mossi da una ferita di cui non abbiamo più consapevolezza e memoria.

RESPIRO ED EMOZIONE

Una respirazione alterata, con un diaframma contratto, soffoca sensazioni e emozioni sgradevoli. E’ sufficiente fare caso a quante volte trattenete il respiro, per esempio quando avete paura o per non sentire un dolore fisico.

Questa è la maniera più efficace per placare una sensazione sgradevole, ma ha delle conseguenze, a lungo termine, negative: la tensione muscolare, determinata dai nostri blocchi, impedisce il normale fluire del respiro. Esso diventa superficiale, l’afflusso di ossigeno è ridotto, l’energia prodotta nel metabolismo è scarsa, ci sentiamo scarichi, deboli, confusi.

La respirazione diaframmatica profonda, al contrario, restituisce vitalità all’organismo.

Attraverso l’Energetic Breathing è possibile invertire il processo: nel respiro consapevole si rimettono in moto il diaframma e tutti gli altri muscoli del corpo che ostacolano la giusta espansione di torace, pancia e spalle.

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